Laurearsi Lavorando: ostacoli e possibilità

Studiare lavorando può comportare una serie di rinunce e difficoltà durante il percorso universitario.

Talvolta si inizia a lavorare dopo che ci si è iscritti all’università ed in   quel momento si ritiene che le due cose siano conciliabili.

A meno che l’orario lavorativo sia di poche ore o il lavoro sporadico, presto ci si accorge che con un impegno che occupa tutta la giornata è molto complicato proseguire gli studi, prima di tutto per mancanza di tempo da dedicare allo studio e poi per la mancanza di tutte quelle informazioni necessarie al superamento dell’esame come i puntuali programmi d’esame, le parti svolte a lezione, la selezione degli argomenti fondamentali per il superamento.

Un altro scenario può essere quello del lavoratore che per ragioni di carriera necessita della laurea e dunque prova a rimettersi sui libri in età adulta.

In questo caso l’impresa può sembrare ancora più ardua perché non si è abituati a mettersi sui libri diverse ore e non si ha più un metodo di studio adeguato, quando il superamento degli esami universitari è notorio necessiti di costanza e dedizione.

In entrambi i casi comunque, gli impegni possono non consentire di tenere il ritmo dello studio: si inizia a saltare le sessioni d’esame, oppure ancora peggio, a presentarsi agli esami non riuscendo a superarli.

Inoltre una delle cose più frustranti è riuscire  a passare solo la prima parte dell’esame e non la seconda parte, quando l’esito negativo della seconda parte, inficia anche la prima, e bisogna sostenere di nuovo tutto da capo nella sessione successiva.

In questo quadro la sensazione dello studente lavoratore è di non riuscire a finire l’università per tempo e dunque a laurearsi, o magari a dilatare notevolmente i tempi sostenendo pochissimi esami all’anno e con evidenti maggiorazione di costi di iscrizione.

In realtà una soluzione potrebbe essere chiedere aiuto e trovare un supporto esterno sia per la parte di organizzazione dei programmi e di quanto viene richiesto dalla cattedra di riferimento come requisito minimo per superare positivamente l’esame, sia per la parte didattica di spiegazione del programma, verifica di eventuali esercizi (nel caso di materie scientifiche che prevedano lo scritto) o verifica dell’esposizione orale (per le materie solo orali che necessitano ad esempio una terminologia adeguata).

Numerose scuole di formazione sono presenti in Italia  in grado di supportare lo studente lavoratore in ogni aspetto del suo percorso universitario.

Per l’aspetto burocratico/organizzativo la segreteria della scuola seguirà lo studente in tutte le pratiche necessarie per presentarsi all’esame e lo aiuterà a muoversi tra i meandri della burocrazia delle segreterie universitarie.

Per l’aspetto didattico sarà seguito individualmente in orari a sua scelta anche serali e il sabato, da uno o più docenti specializzati nella cattedra di riferimento, che con la spiegazione del programma consentiranno di risparmiare tempo utile per la preparazione.

Le offerte dei centri formativi propongono docenti competenti ed esperti, che  sapranno trasmettere quelle parti di programma essenziali al superamento dell’esame, coadiuvati da simulazioni, esercizi ed esposizione orale se necessaria.

Questo consentirà allo studente lavoratore di scadenzare settimanalmente le lezioni, organizzandosi per tempo e ritagliandosi degli spazi settimanali che dedicherà esclusivamente allo studio, supportato da una sorta di “personal trainer” nella figura del nostro docente.

Ben presto si accorgerà che è possibile laurearsi  lavorando, quando c’è qualcuno che lo supporta e lo segue passo passo verso il traguardo laurea.

E tu hai mai pensato di riprendere da dove avevi lasciato?

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