Credito su pegno: come funziona e quando conviene

Quando ti rivolgi a un banco dei pegni hai due possibilità: lasciare qualcosa di prezioso come garanzia per un prestito, ad esempio un bene come gioielli o oggetti d’antiquariato, oppure vendere l’oggetto al banco. Questo articolo spiega la prima opzione.

Le agenzie di pegno o – più di recente – anche le banche stesse, possono prestare denaro rapidamente ma addebitare tassi di interesse più elevati rispetto ai prestiti o mutui.

Cosa sono i crediti su pegno

I crediti su pegno sono un modello arcaico di prestiti concessi in maniera molto rapida e senza la consueta burocrazia che caratterizza la richiesta di mutui e/o prestiti bancari. Consegni l’oggetto (noto come pegno) al banco dei pegni, agenzia o banca, che lo valuterà per te.

Se sei un nuovo cliente, l’ente dovrebbe fornirti un “Modulo di informazioni sul credito pre-contratto“, in seguito ti verrà poi dato un contratto di credito da firmare, esso stabilirà la durata del prestito e quanto costerà a livello di tassi di interesse maturati. Di solito sarà un minimo di sei mesi (ma puoi concordare un periodo più breve o più lungo).

A meno che non faccia parte del contratto di credito, il banco dei pegni ti darà una ricevuta di pegno separata che dovrai conservare per dimostrare che sei il proprietario dell’oggetto al momento del riscatto. Puoi riscattare il pegno in qualsiasi momento, pagando ciò che devi e riavere l’oggetto. Se non rimborsi il prestito durante il periodo di rimborso, il banco dei pegni può venderlo per recuperare il denaro.

C’è un periodo di riflessione di 14 giorni, entro il quale hai il diritto di recedere dal contratto e pagare solo gli interessi per il periodo del credito.

Normativa italiana

La normativa italiana è disciplinata dalla legge L. 10 maggio 1938, n. 745. Ordinamento dei monti di credito su pegno, in cui negli articoli fondamentali afferma:  

Art. 10.: Le operazioni di prestito su pegno debbono essere effettuate mediante rilascio, al prestatario, di una polizza, la quale deve contenere la denominazione del monte, la descrizione sommaria della cosa costituita in pegno, il valore di stima attribuito, la data di concessione e quella della scadenza del prestito, la indicazione dei corrispettivi dovuti al monte e quelle altre indicazioni che siano stabilite nelle norme di cui all’art. 35.

La polizza di pegno, anche se contenga l’indicazione del nome, è al portatore e deve essere firmata dal rappresentante legale del monte, o da un funzionario all’uopo delegato dal consiglio e dal perito.

Art. 11.: Il proprietario di cose rubate o smarrite, costituite in pegno e, parimenti, chiunque, per qualsiasi titolo, abbia diritti su cose costituite in pegno, per ottenere la restituzione deve rimborsare il monte delle somme date a prestito, degli interessi ed accessori.

Art. 12.: L’operazione di prestito non può essere effettuata se non a seguito di giudizio di stima della cosa offerta in pegno. Il giudizio di stima è fatto da un perito, il quale deve garantire all’ente mutuante, in caso di vendita all’asta della cosa costituita in pegno, l’integrale ricupero dell’importo del prestito e dei relativi interessi ed accessori.

Art. 13.: La durata dei prestiti su pegno non può essere minore di tre mesi, né maggiore di un anno.  Le cose costituite in pegno non riscattate o rinnovate entro trenta giorni dalla scadenza del mutuo, sono vendute all’asta pubblica secondo le norme di cui all’art. 35.

Art. 14.: Se il prezzo ricavato dalla vendita eccede il credito del monte per capitale, interessi ed accessori, la somma residuale rimane a disposizione del portatore della polizza per la durata di un quinquennio, senza decorrenza di interessi. Trascorso questo termine, è devoluta al monte in aumento del patrimonio.

Art. 15.: Le cose poste in vendita che non trovino acquirente o che non raggiungano offerte sufficienti al rimborso integrale del credito del monte sono aggiudicate al perito che ha effettuato la stima, per l’importo del prestito, relativi interessi ed accessori.  Tale importo deve essere versato non oltre due giorni da quello dell’aggiudicazione.

Art. 31.: E’ vietato acquistare in modo abituale polizze di pegno dei monti e degli altri enti autorizzati ad esercitare il credito pignoratizio preveduto dalla presente legge, nonchè concedere, per professione, sovvenzioni supplementari contro pegno delle polizze stesse. Ai contravventori si applicano le disposizioni dell’art. 705 del codice penale.

In nessun caso gli acquirenti delle polizze anzidette possono vantare verso l’ente che ha concesso il prestito, diritti diversi da quelli spettanti ai prestatari.

Valutazione oro credito su pegno

La valutazione dell’oggetto d’oro o prezioso che hai dato come pegno per ottenere il prestito dipende molto dalla garanzia che stai utilizzando, diciamo che stai usando un gioiello o un oggetto di lusso, il banco dei pegni ti offrirebbe una percentuale del suo valore di mercato in base alle sue condizioni attuali, quindi se non torni a riscattarlo, l’istituto può essere in grado di venderlo e recuperare i suoi soldi.

Non tutti i costi sono uguali. Quando acquisti un gioiello da un gioielliere o quell’auto nuova dal rivenditore, stai pagando il prezzo al dettaglio. Se decidi di vendere quell’anello o quell’auto stessa oggi, otterrai il valore di mercato e non il “valore di sostituzione”. La differenza è quella che viene chiamata “svalutazione” – e copre il ricarico che il rivenditore ha, l’affitto e le spese generali.

La relazione tra il valore di mercato e il costo al dettaglio varia a seconda dell’articolo; nel caso dei gioielli, puoi calcolare che dal 30% al 60% del prezzo al dettaglio esce dalla porta con te.

Per quanto riguarda la custodia valore credito su pegno il tuo oggetto sarà preziosamente contenuto nelle cassette di sicurezza dell’istituto bancario.

Come funzionano le agenzie di pegno? Cosa pagherai e come

Puoi aspettarti di pagare a un istituto dei pegni un tasso di interesse che è maggiorato rispetto ad un prestito bancario, ma normalmente molto meno di uno strozzino.

Potrebbe essere quotato un tasso di interesse mensile o giornaliero, sebbene il banco dei pegni deve mostrare anche il tasso di interesse annuale e il TAEG (il tasso di addebito percentuale annuale).

Di solito si rimborsa il prestito in un’unica soluzione, anziché a rate. Se hai bisogno di più tempo per rimborsare, il banco dei pegni potrebbe accettare di prorogare il termine e stipulare un nuovo contratto di credito, anche se può rifiutare. Normalmente si aspettano che tu almeno ripaghi gli interessi che devi.

Guardati intorno per trovare le tariffe più competitive.

Istituti di credito che lo offrono: Unicredit, Intesa San Paolo

In Italia sono diversi gli istituti di credito bancario che offrono questa tipologia di credito, in particolare banca Unicredit ed Intesa San Paolo.

Per scegliere l’ente più conveniente il consiglio è di confrontare il taeg sugli interessi proposto dai vari istituti, basandoci su interessi e spese. Una volta in possesso di questo dato, confrontarlo con i valori del tasso medio e del tasso soglia attualmente in vigore (oggi tasso medio taeg 9,28% e tasso massimo 15,6%)

 

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