Normativa NCC: L’impatto del cambio di legge nel 2019 sul Noleggio con Conducente

Con L’entrata in vigore della nuova normativa sul trasporto privato fornito dal Noleggio con Conducente, reso effettivo a Maggio 2019, l’ANITraV(Associazione Nazionale Imprese Trasporto Viaggiatori) Ha pubblicato un comunicato stampa che analizza ad un mese dall’uscita della Legge 12/2019 l’impatto economico e sociale che può avere avuto sugli iscritti all’ente erogante servizi di trasporto privato.

Tale indagine, in particolare, ha avuto ad oggetto i dati relativi ai 30 giorni antecedenti alla data del 14 maggio 2019 a confronto con quelli relativi al periodo successivo di eguale durata, anche tenuto conto delle risultanze dei fogli di servizio degli iscritti ANITraV.

In sostanza, l’ANITraV denuncia una grave flessione già sui ricavi settimanali dei propri iscritti, con un’ingente percentuale al ribasso del 70 percento.

E’ evidente come una percentuale di calo così importante abbia avuto un effetto tsunami sulle famiglie coinvolte dal decreto in ambito lavorativo.

L’ente comunica una stima presunta che indica una perdita economica per gli iscritti che erogano servizi di Noleggio con Conducente pari a 19 milioni di euro.

Le società del settore denunciano come la legge possa portare ad un calo occupazione del settore trasporti NCC molto grande, intorno al 35%, anche in periodi di erogazione di servizio molto richiesto, come in estate, o nelle città aeroportuali, come ad esempio sta accadendo a Roma per le tratte NCC che portano all’Aeroporto di Fiumicino.

Un ulteriore impatto sociale, fonte Il Sole 24 Ore, si ha nell’indotto degli eroganti tale servizio, come le aziende automobilistiche in genere, che denotano un calo del 7% sulla vendita o noleggio a lungo termine di Automobili del settore, con impatto importante di calo che arriva fino al 16% in meno, maggiormente Mercedes come azienda specifica.

A dispetto di quello che può accadere con una riduzione dell’erogazione del servizio di trasporto, si rileva un aumento considerevole delle emissioni inquinanti, causato dalla necessità degli operatori di percorrere doppiamente le tratte per tornare sempre in deposito una volta effettuato il servizio di trasporto richiesto, ad ogni corsa prenotata. Questo aspetto dell’aumento dei kilometri percorsi causa un impatto economico sui costi aziendali relativi alla flotta, con conseguente deperimento del parco macchine, e riduzione della forza economica per effettuare manutenzione e rinnovamento dei mezzi, e quindi con scadimento importante della qualitò del servizio erogato.

La conseguenza è un aumento considerevole del traffico in città, si immagini a Roma come Milano cosa può comportare, e diminuzione della qualità di vita nel settore urbano.

L’obbligo di rientro in rimessa, causa un’ulteriore perdita, logicamente orientata al dimezzamento del servizio erogato a seguito del raddoppio della tratta percorsa.

Ad un Mese dall’entrata in vigore del decreto sanzionatorio per gli NCC si rileva un calo del 60% delle richieste di servizio pervenute.

Questo consegue una diminuzione anche degli iscritti agli enti come ANITraV, società di Intermediazione.

In Particolare, all’entrata in vigore del regime sanzionatorio, un crollo del 30% del tasso di completamento delle corse prenotate. Tale tasso dipende dalla impossibilità di trovare corse disponibili,dalla rinuncia dell’erogante servizio NCC per costi elevati per raggiungere la distanza, e per il prolungamento dei tempi di attesa. In Questo Senso, il tasso di cancellazione è oltre che raddoppiato, fino al 112% rispetto al mese pre decreto.

La Richiesta di ANITraV nel comunicato stampa cerca di sensibilizzare un intervento del Governo, per evitare grossi danni continuativi alle imprese del settore di Noleggio Con Conducente, che contribuisce per 1% circa al PIL nazionale. Gli stessi danni ricadono sui cittadini che hanno bisogno di servizi di trasporto in auto, che si trovano a non avere le loro richieste coperte.

E’ indubbio come il dirottarsi su richieste ed utilizzo di mezzi pubblici sia sinonimo di uno scadimento di qualità, aumento delle code d’attesa, e ingolfamento dei trasporti, rispetto al servizio che può dare un’autista dedicato in auto di grande qualità.

Abbastanza incomprensibile come nonostante il parere contrario di molte associazioni relative al Garante, e di categoria, il Governo abbia un comportamento immutato anche di fronte ad una situazione sempre più preoccupante per le imprese del settore e di contorno anche per le famiglie stesse che ne restano loro malgrado coinvolte.

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