Il prestito tra privati, conosciuto anche col nome di social lending, è una tipologia di finanziamento richiesto ed erogato da soggetti privati. Cerchiamo di capire come funziona questa soluzione e quali sono le modalità che lo riguardano.
Nei prestiti tra privati chi ha necessità di un finanziamento, invece di affidarsi ad una banca, sceglie di utilizzare il denaro prestato da altri cittadini. In altri casi, quelli appunto del social lending, a far incontrare le due parti è un intermediario autorizzato dalla Banca d’Italia. Ma ricordiamoci che parliamo di prestito tra privati anche quando non sono presenti intermediari. In generale però possiamo dire che questa forma di prestito tra privati è nata nel mercato inglese, per poi diffondersi a livello europeo, ed è giunta in Italia solo nel 2007.
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Gli interessi e durata dei prestiti tra privati
Ora che abbiamo più chiaro cosa sono prestito tra privati e social lending, dobbiamo ricordare che quest’ultima modalità è molto più semplice rispetto a quella offerta da una banca. E non solo, le differenze sono visibili anche nella struttura della società che per il social lending prevede una gestione più fluida e con costi minori. Perciò possiamo dire che:
- chi richiede denaro tramite un prestito tra privati può ottenere un tasso di interesse effettivo inferiore rispetto a quello proposto da banche o finanziarie
- per chi presta il denaro è molto alta la possibilità di ottenere un rendimento maggiore rispetto ad altre forme di investimento, come depositi o investimenti in titoli
Un altro aspetto fondamentale che va considerato quando si parla di prestiti tra privati riguarda la durata. Mentre i tradizionali prestiti bancari possono avere una durata anche di 10 anni, i prestiti tra privati hanno un periodo di rimborso molto inferiore. Infatti i prestiti ottenuti tramite le principali agenzie di social lending devono essere rimborsati entro 48 mesi, o in alcuni casi anche fino a 60 mesi.
Tempi e modalità di rimborso
Per quanto riguarda il rimborso del prestito tra privati ricordiamo che avviene mensilmente, con l’addebito diretto delle rate sul conto corrente di chi ha concesso il prestito. Il più delle volte l’importo deve essere costante e comprensivo di una quota di capitale e una di interessi.
Le società di prestiti tra privati prestano particolare attenzione alla sostenibilità delle rate e, prima di concedere il finanziamento, verificano che l’impegno finanziario non superi una quota pari a circa il 35% del reddito lordo.
Formalizzare un prestito tra privati
Quando si conclude un accordo per prestare denaro a un amico, a un familiare o a un conoscente è importante formalizzare il prestito tra privati. La soluzione migliore è ricorrere ad una scrittura privata, anche se non è obbligatorio. Infatti è bene formalizzare il prestito tra privati e avere un documento scritto come tutela per entrambe le parti. Soprattutto per mettere nero su bianco le condizioni dell’accordo.
Stipulare una scrittura privata che testimonia l’esistenza di un contratto permette di tutelarsi anche nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, che potrebbe avere sospetti di fronte ai movimenti di denaro su conti corrente di chi ha fatto il prestito e di chi lo sta rimborsando. Infatti il contratto in forma scritta costituisce una prova che potrà essere presentata in caso di richieste di chiarimenti da parte del Fisco.
Nella scrittura privata dovranno essere indicati:
- i dati anagrafici di chi presta il denaro e di chi lo riceve;
- l’importo prestato;
- la data nella quale viene stipulato il contratto;
- la durata del prestito;
- la modalità di rimborso.
È altrettanto importante che sul contratto venga apposta una data certa, cioè un’attestazione che certifica la data esatta nel quale è stato creato il documento. Tra le soluzioni alle quali si può ricorrere ci sono l’invio del documento mediante raccomandata senza busta, la PEC o l’apposizione di una marca virtuale al documento in formato digitale.